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  • Immagine del redattoreTkd Calling Pavia

LA NOSTRA IDEA DI AGONISMO

Combattere non vuol dire prevalere sull'altro ma libertà di esprimersi.




Immaginiamo di chiedere ad un gruppo di bambini in palestra di correre in fondo al tatami per puro riscaldamento: loro lo faranno alla massima velocità mostrando un atteggiamento di tipo agonistico.

Con questo intendiamo che l'agonismo è un elemento naturale nell'uomo ma, per quanto riguarda l'attività sportiva agonistica, entrano in gioco altri fattori che posso alterare il corso naturale di crescita del piccolo atleta.


Nell'agonismo, poiché privato della componente ludica, il bambino non riesce ad elaborare le finalità ultime della competizione, perchè non ha piena consapevolezza dello spirito di sacrificio.

È importante tenere presente che i bambini non sono “piccoli adulti”, ma individui con caratteristiche fisiche e psicologiche peculiari.

Spesso i piccoli atleti sono soggetti a pressioni da parte dei genitori o dell’istruttore stesso e va considerata la loro recettività emotiva insieme al peso del contesto e dell'esito delle loro performance.


Da un punto di vista psichico, il bambino ha difficoltà a gestire i propri entusiasmi.

La conseguenza è un’esposizione frequente a delusioni, frustrazioni ed umiliazioni che, a volte, degenerano in disturbi depressivi.

Se, invece, lo scopo della competizione è il raggiungimento del benessere personale, i rapporti interpersonali e la disponibilità verso gli altri non vengono compromessi.

In questo caso, l'atleta potrà aprirsi a nuove conoscenze ed affronterà la performance con un atteggiamento positivo e costruttivo.


L'agonismo sportivo ad alti livelli prevede delle peculiarità che lo rendono praticabile da un numero ridotto di allievi: sono determinanti i fattori di genetica, la propria costituzione fisica e preparazione ed anche la voglia di mettersi in gioco.


Nel nostro sport, il lavoro dell'atleta è finalizzato ad una psicologia del confronto dove un momento di distrazione può causare una sconfitta o peggio un infortunio.

L'allenatore ha il compito di affrontare nel miglior dei modi le fasi preparatorie alla gara fino alla competizione stessa.



Il nostro concetto di crescita sportiva si fonda su basi scientifiche che consistono nel preparare l'atleta ad ottenere delle elevate prestazioni sportive nell'età adatta, cercando di creare delle basi stabili e solide. In quanto educatori ed allenatori, abbiamo il compito morale di garantire il miglior sviluppo del bambino con l'obbiettivo di FAR BENE ed insegnare a dare sempre il massimo, sia in palestra che in gara ma, soprattutto, non bisogna dimenticarsi di divertirsi e di trarre il positivo da ogni esperienza.




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